Sussidi Ue alla pesca illegale |
|
24/03/2011 - Sloweb |
|
|
Oltre 26 milioni di euro, dal 1994 al 2010, elargito dall'Ue a favore di oltre 130 pescherecci - italiani, francesi e spagnoli - che in molti casi erano già stati sanzionati per infrazioni gravi. Come offrire sussidi a chi è stato condannato per furto. Oltre novanta organizzazioni ambientaliste, tra cui Wwf, Greenpeace, il Gruppo Ambiente Pew e la coalizione Ocean 2012, hanno consegnato una lettera aperta al Presidente Jose Luis Barroso, affinché la Commissione europea intraprenda azioni concrete verso un’abolizione dei sussidi dannosi per l’ambiente.
Il meccanismo è semplice, ma evidentemente funziona male: i fondi passano dall' Europa agli Stati membri. Qui, i ministeri competenti - in Italia quello delle Politiche agricole - li distribuiscono tramite le Regioni ai pescatori, non tenendo conto delle loro infrazioni.
Per Francia e Spagna, parla chiaro una lunga lista, pubblicata sul sito Fishsubsidy.org, che rivela la quantità di denaro pubblico, oltre 13,5 milioni di euro dal 1994 al 2006, elargito in favore di 36 pescherecci sanzionati per infrazioni gravi. Situazione ancora peggiore in Italia, dove circa 100 barche da pesca, molti dei quali ripetutamente multati per pesca illegale con reti derivanti (spadare e ferrettare), hanno ricevuto 13,8 milioni di euro in aiuti pubblici, tra 1999 e 2010.
Tra i casi più evidenti: tra il 2005 e 2006 il peschereccio Sibari II viene sanzionato tre volte per attività illegale con le spadare. Nel giugno 2006 gli vengono sequestrate 11 km di spadare, mezza tonnellata di pescespada e 150 kg di tonno. Dopo pochi mesi riceve 545.000 euro di contributi pubblici. In Spagna nel 2005 la barca Hodeiertza riceve una sanzione per pesca illegale in acque francesi. Costruita con 1,2 milioni di euro di fondi europei, dopo essere stata sanzionata, riceve altri 31.906 euro per ammodernamento nel 2006. Un recente caso mostra, inoltre, la disinvoltura con la quale la Spagna, paese che riceve il 46% degli aiuti comunitari, assegna gli aiuti pubblici nazionali. Nel giugno del 2010, l’impresa ittica spagnola Albacora, proprietaria del peschereccio Albacore Uno, riceve una multa di 5 milioni di euro dal governo degli Stati Uniti per pesca di frodo nelle acque statunitensi. Quattro mesi dopo riceve dal governo spagnolo 307.000 euro per aumentare il livello di sicurezza della sua flotta a rischio pirati nell’Oceano Indiano. In Francia, dove arrivano il 9% dei fondi, nel 2005, dopo aver ricevuto 350,000 di aiuti pubblici, il peschereccio La Pérouse viene fermato per pesca con attrezzi vietati.
La pesca illegale Inn (non dichiarata e non regolamentata), produce un fatturato annuale di oltre 10 miliardi di euro, e raggiunge livelli ragguardevoli anche in acque europee (tra le stime: 66% di tutto il pescato nel Mare del Nord, 50% degli sbarchi di tonno e pescespada nel solo Mediterraneo).
Guarda la lista dei pescherecci illegali che hanno ricevuto sussidi
Fonte:
Corriere.it
fishsubsidy.org |
|
|
Nessun commento:
Posta un commento